Nel precedente articolo ci siamo occupati delle impostazioni di stampa 3D in ogni sua fase con diversi software, se te lo sei perso clicca su questo link che ti porterà direttamente al nostro blog.
Con il tuo prototipo in mano stampato in 3D, sei al momento fatidico della cura post nascita.
Oggi parliamo dei metodi più efficaci per rendere le tue stampe in tecnologia FFF esteticamente perfette.
Sei pronto? Cominciamo.
Il processo di stampa FFF depositando il materiale strato su strato, produce una superficie esterna del modello di stampa stratificata e alcune volte irregolare visibilmente a occhio nudo.
Layer più sottili possono arginare il problema ma la resa finale impeccabile necessità di qualche lavoretto post-stampa.
I supporti di stampa per quanto ben impostati avranno bisogno della tua particolare attenzione nell’essere rimossi e sarà il primo step da considerare (se presenti).
Il tuo obiettivo è risparmiare tempo in post-produzione?
Prova allora ad orientare la stampa in maniera più efficiente possibile nella fase di disegno per utilizzare cosi minori supporti.
Se la tua stampante 3D ha il doppio estrusore oppure un sistema che gestisce più filamenti nello stesso estrusore, una soluzione possibile è utilizzare dei materiali solubili per supportare l’oggetto come il PVA, in caso tu stia stampando PLA e HIPS se stai stampando ABS.
Nel primo caso necessiterai solo di acqua tiepida per dissolvere i supporti e nel secondo limonene e alcol isopropilico in rapporto 1:1 rimuoveranno le barrette di sostegno.
Il miglior metodo per preparare la superficie ad altri trattamenti, per esempio la verniciatura del tuo prototipo, è un procedimento lungo e noioso…. il Priming.
Con i residui di supporti (detti blob) o con punte da livellare inizia a levigare con una carta vetrata a grana bassa cioè più fine.
Procedi per gradi con vari tipi di grana finché non sarai soddisfatto del tuo risultato lucidato.
Delicatezza e piccoli movimenti circolari sono molto importanti per non rischiare di modificare il pezzo.
I materiali a bassa temperatura di fusione, come il PLA, hanno bisogno di maggiore attenzione da parte tua perché la frizione rischia di fondere la superficie del tuo pezzo.
Bagna il tuo oggetto in PLA frequentemente con acqua fredda per mantenerlo a bassa temperatura e ti salverai da complicanze collaterali.
Finita la procedura di carteggiatura ricordati di pulire bene l’oggetto da residui di polvere per poi passare all’utilizzo della speciale vernice in bomboletta detta PRIMER.
Il primer prepara la superficie del materiale alla successiva verniciatura e livella anche le imperfezioni date dai layer ed ha proprietà riempitiva.
Applica un primo strato, a distanza di 20 cm, con un movimento rapido e uniforme, senza creare sgocciolamento e se necessario una volta asciutto dai una carteggiata.
Per perfezionare il risultato procedi con un secondo strato, anche perché l’effetto di livellamento è già stato ottenuto con il primo strato e il tutto sarà legato al tuo grado di soddisfazione.
Un’alternativa al primer, per risultati davvero professionali, è la resina epossidica, con un procedimento però un pochino più complesso dato dalla miscelazione dei due componenti della stessa.
Cerca di essere rapido ma accurato con questa resina perché dopo la miscelazione dei componenti avrai 10-15 minuti prima che si indurisca e diventi inutilizzabile.
Due applicazioni, una passata di carta vetrata e avrai un perfetto post-stampa.
Puoi avere un effetto esaltante anche con la comune pasta abrasiva.
Carteggia e lava la stampa, applica la pasta su una spugnetta o un fazzoletto e con movimenti circolari percorri la superficie del pezzo.
Il tuo modello alla fine apparirà liscio e riflettente.
Una tecnica altrettanto efficace di levigatura chimica sono i fumi di acetone, possono essere applicati sull’ABS (per il PLA è possibile usare il Tetraidofuriano) e garantiscono una finitura a specchio.
Ricordati che l’acetone agisce in modo molto aggressivo su spigoli e dettagli e risulta una procedura sconsigliata su pezzi in tolleranza.
La superficie dell’oggetto, che sarà chiuso ermeticamente, verrà aggredito dalle microfusioni dei vapori generati dall’acetone che livelleranno i layer rendendola perfettamente liscia.
Puoi anche direttamente immergere l’oggetto nel solvente con un azione della durata di pochi secondi.
Una volta preparata la superficie con uno dei metodi elencati che più ti aggrada sei pronto per verniciare.
Acrilici, pennelli, bombolette, aerografo, ti basterà di base una buona manualità.
Ora hai tutte le nozioni per scegliere e testare il trattamento post-stampa che calzerà perfettamente alle tue esigenze di maker o professionista.
Non ci resta che augurarti buon lavoro.