Le stampanti 3D a resina sono quelle che attualmente consentono di ottenere il massimo della risoluzione.
Per questo sono particolarmente indicate per settori come l’oreficeria, il dentale, l’audiologico. Ma anche per quelle applicazioni dell’engineering che richiedano una particolare precisione nei dettagli.
Le stampanti che utilizzano come materiale la resina, sfruttano però differenti tecnologie. Queste sono essenzialmente tre: SLA, DLP e LCD.
La tecnologia SLA, i vantaggi del laser
Le stampanti SLA (StereoLithography Apparatus) utilizzano un laser per polimerizzare la resina.
Come sempre accade nella manifattura additiva il processo di stampa avviene strato per strato. Nel caso della tecnologia SLA il laser deve passare in ogni punto del layer che deve essere solidificato. Questo fa sì che la durata della stampa dipenda, oltre che dallo spessore del layer e dalla resina utilizzata, da quali e quanti oggetti sono posizionati sul piano.
La risoluzione della stampante corrisponde allo spot del laser, che varia da modello a modello.
Il costo di questa tecnologia è abbastanza contenuto, ciò consente di avere stampanti a prezzi accessibili con un’ottima risoluzione e aree di stampa di dimensioni ampie, se messe in rapporto alla misura media dei piani di queste tecnologie.
Ad esempio una stampante come la Form 3 di Formlabs, il cui prezzo di acquisto è di € 3.299,00 (IVA esclusa), presenta un volume di stampa di 14,5 x 14,5 x 18,5 cm e una risoluzione in XY di 25 micron.
La tecnologia DLP, maggiore velocità di stampa con il proiettore
Le stampanti DLP (Digital Light Processing) utilizzano un proiettore per solidificare la resina.
Questo fa sì che lo strato sia polimerizzato in uno stesso momento in ogni punto che costituirà l’oggetto finale. Dunque la velocità di stampa è più elevata rispetto a quella delle stampanti SLA e dipenderà solo dall’altezza del layer e dalle caratteristiche della resina.
Ovvero, se ad esempio posiziono sul piano di stampa un solo oggetto o più oggetti, di uguale altezza, il tempo di stampa sarà lo stesso.
La risoluzione, che in questo caso dipende dai pixels, può essere ottima, spesso però corrisponde a una dimensione contenuta del piano di stampa. Infatti maggiore è l’area di stampa, maggiore è il costo del proiettore e quindi della stampante.
Questa tecnologia ha un costo mediamente più elevato rispetto alla SLA. Tuttavia se in quest’ultima tecnologia una maggiore risoluzione può portare a una minore velocità di stampa, nelle DLP invece i due valori non si influenzano a vicenda.
Prendendo in considerazione ad esempio le stampanti Asiga troviamo il modello Asiga MAX con una risoluzione di 62 micron e un volume di stampa di 119 x 67 x 75 mm e il modello Asiga MAX X con una maggiore risoluzione, da 27 a 43 micron, ma con un piano di stampa ridotto rispetto alla MAX (più aumenta la risoluzione più diminuisce l’area di stampa). Questi due modelli costano rispettivamente € 9.950 e € 9.990 (IVA esclusa).
Per avere un piano ampio dobbiamo prendere in considerazione modelli come l’Asiga PRO 4K, che raggiunge come massimo volume di stampa 217 x 122 x 200 mm, con una risoluzione di 80 micron. Questo modello ha un prezzo di € 24.990 (IVA esclusa).
La tecnologia LCD, velocità di stampa ad un prezzo accessibile
Le stampanti LCD (Liquid Crystal Display) utilizzano uno schermo che sfrutta una sorgente luminosa LED.
Anche in questo caso la risoluzione dipende dalla dimensione dei pixels. Come per la tecnologia DLP, che ci sia un solo oggetto sul piano o più oggetti, la velocità di stampa rimane invariata.
Questa tecnologia, che probabilmente occuperà un ruolo sempre più importante, consente di avere un’ottima risoluzione, un’ottima velocità di stampa e un prezzo accessibile. Inoltre, a differenza delle stampanti DLP e di alcune stampanti SLA che hanno una minore risoluzione a mano a mano che ci si allontana dal centro del piano di stampa, le stampanti LCD hanno una risoluzione costante in tutti i punti dell’area.
Qual è allora la ragione per cui questa tecnologia non ha ancora preso il sopravvento fra le stampanti 3D a resina?
I materiali per stampanti SLA e DLP spesso non sono adatti o non consentono di raggiungere risultati ottimali con le stampanti LCD. E’ necessario dunque sviluppare delle resine apposite, processo che è già in corso ma che non ha ancora portato ad avere la possibilità di realizzare con questa tecnologia tutte le applicazioni ad oggi stampabili con la resina.
Per esempio, i materiali per stampanti LCD per settori come il dentale e l‘audiologico, che richiedono anche la certificazione di biocompatibilità di alcune resine, sono ancora limitati. Lo stesso vale per i materiali per engineering con particolari caratteristiche tecniche.
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