Inutile negarlo, questo 2020 lo ricorderemo per tutta la vita. Stiamo infatti vivendo uno dei peggiori eventi mondali degli ultimi anni, la pandemia COVID-19.
Ma è proprio in questi momenti che dobbiamo cercare di focalizzarci maggiormente sulle cose positive. Perché, se guardiamo bene, c’è sempre qualche cosa di positivo. Per quanto riguarda il nostro campo, in questo caso possiamo dire che questa emergenza sta portando sotto gli occhi di tutti l’utilità e la versatilità della stampa 3D.
Questa tecnologia nelle ultime settimane è stata al centro di molte notizie e servizi televisivi, poiché sta apportando un grandissimo aiuto agli ospedali e alle strutture sanitarie nella lotta al Coronavirus.
Per questo oggi vogliamo approfondire questo argomento raccontandovi due storie che stiamo vivendo in prima persona e che potremmo intitolare “la stampa 3D al tempo dell’emergenza Coronavirus”
Una forse già la conoscete, è quella degli adattatori per maschere da snorkeling che ne consentono l’utilizzo come maschera respiratoria d’emergenza. Vogliamo però raccontarvela in prima persona, perché anche noi ci siamo mossi immediatamente per realizzare questi accessori.
L’altra è quella del progetto di Alessandro Puricella, un ragazzo di Lainate (in provincia di Milano), che ha ideato una mascherina protettiva realizzabile grazie anche alla stampa 3D e vorremmo, tramite questo articolo, dargli più spazio e luce possibile sperando che presto anche questo suo nuovo modello sia più conosciuto in quanto più facile da replicare e assemblare.
Ma andiamo con ordine e partiamo da…
Cos’è la valvola Charlotte?
La valvola Charlotte è l’applicazione ideata dall’azienda bresciana Isinnova per consentire di utilizzare le maschere da snorkeling Easybreath della Decathlon come maschere respiratorie.
L’idea è nata dall’ex primario dell’ospedale di Gardone Valtrompia, il dottor Favero, che si è trovato a dover cercare una soluzione rapida alla scarsità di maschere C-Pap ospedaliere per terapia sub-intensiva.
Isinnova ha poi scelto di brevettare questa valvola e rendere disponibile a tutti gratuitamente il file per la sua realizzazione. Un’altra buona notizia è che ora anche Ocean Reef e Mares hanno messo a disposizione le loro maschere, al link potrete dunque trovare il file per le valvole adattate per i loro modelli.
Il materiale indicato per la stampa è il filamento PLA, questo materiale è infatti inodore, poco pericoloso e biocompostabile. Inoltre garantisce un minimo di flessibilità che consente l’incastro con gli altri componenti.
L’adattamento di queste maschere rappresenta sicuramente una soluzione di emergenza e trattandosi di dispositivi non certificati i pazienti che li utilizzano devono firmare un’autocertificazione. Tuttavia, in questo momento, sono spesso purtroppo l’unica alternativa possibile.
Noi abbiamo voluto sostenere il progetto di Isinnova fin da subito e abbiamo stampato (e stiamo stampando) molti pezzi. Questi sono stati poi donati ai vari ospedali Lombardi, tra cui il Pronto Soccorso Multimedica di Sesto San Giovanni.
Attorno a questa iniziativa si è creato un vero e proprio gruppo di makers e aziende, che verifica le necessità giornaliere delle cliniche e delle strutture sanitarie, cercando tramite le proprie stampanti 3D di sopperire alle mancanze di DPI, che potrebbero risultare vitali.
Ma ora vogliamo raccontarvi la storia di Alessandro Puricella, un ragazzo che, colpito in prima persona da questo nemico comune, ha voluto mettere il suo talento e i suoi studi di Design industriale al servizio della comunità. E’ nata così l’idea e il progetto Mikeferd.
Cos’è la mascherina Mikeferd?
Mikeferd è la mascherina protettiva progettata appunto dal designer Alessandro Puricella. La sua struttura ricorda una “gabbia” ed è studiata per essere il più possibile ergonomica e leggera.
Anche questo accessorio può essere realizzato con le stampanti 3D a filamento e in particolare Alessandro ne ha sviluppato due versioni:
- singolo pezzo in TPU, un materiale elastico che consente un migliore adattamento al volto
- scocca in PLA e guaina in TPU
La maschera deve essere poi completata con materiali di uso comune: 2 elastici e un “filtro”, che può essere creato con accessori come un panno o della carta forno. Quest’ultimo potrà essere fissato alla maschera proprio grazie a uno degli elastici.
Ma come è nata questa idea?
Alessandro Puricella è un industrial designer, laureato in ingegneria e appassionato di arte e innovazioni tecnologiche. Ma più semplicemente è anche un ragazzo di trent’anni, che vista la situazione di necessità di mascherine protettive e avendo subito la perdita di un familiare proprio a causa del Covid-19, ha scelto di muoversi in prima persona .
Il nome MIKEFERD è infatti ispirato e dedicato alla persona che ha perso la sua lotta contro il virus. Il progetto è ora in fase di studio più approfondito.
Altre storie?
Siamo certi che in questo momento molti stiano facendo ciò che è possibile fare grazie anche alla propria inventiva. La stampa 3D è uno dei mezzi più veloci per passare dall’idea all’oggetto concreto.
Ora come ora condividere la propria storia può aiutarci, facendoci sentire più vicini ma anche creando spunti per nuove idee.
Se anche voi avete un progetto, già realizzato o in via di progettazione, contattateci e saremo contenti di potervi offrire il nostro supporto.